Blog-gonia

No, non intendo l’agonia di avere un blog.

Con un brutto gioco di parole sulla cosmogonia inizia il mio blog. C’è da dire che forse non parte sotto i migliori auspici, dato che non lo creo spintə dall’ispirazione creatrice, ma per portare avanti un lavoro di un corso di dottorato (avrò modo di scendere nei dettagli nei prossimi post).
Forse però le condizioni sotto cui nasce qualcosa non sono così importanti. D’altronde sono natə una domenica 17 maggio 1998, con tanto di ostensione della sindone, e non posso dire che questo abbia influito molto sulla mia vita. Leggo comunque che quell’ostensione è stata la prima dell’era di Internet, con tanto di diretta streaming della visita del Papa – quindi chissà, alcune cose probabilmente restano nel tempo.

Quindi piccolo blog personale, speriamo che tu non finisca a essere una dimenticata isoletta di byte su un server lontano. Quantomeno, cercherò di renderti la mia isoletta di byte su un server lontano. Non prendo impegni solo perché penso che le relazioni, quelle belle, siano quelle che scegliamo di avere nonostante tutte le altre cose che potremmo fare. E perché di diari e taccuini di annotazioni, tuoi vecchi cugini analogici, ne ho iniziati tanti e non ne ho mai portato avanti nessuno nonostante i molti fioretti. Come ho detto, non i migliori auspici.

P.S.: un ringraziamento a una persona speciale che mi ha fatto provare l’ebbrezza di essere guidatə nel fare qualcosa di tecnologico (stile nipotinə e ottantenne col cellulare) – questo blog sarebbe stato molto più brutto senza il tuo aiuto.